La Casa delle Streghe
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Strega in viaggio dalla Toscana all'Abruzzo dal 19 al 24 luglio

19/5/2025

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Mi muoverò con il camper lungo tutta la costa adriatica da Civitanova Marche a Vasto. La mia idea è di incontrarci in cerchio vicino al mare la sera intorno all’ora di cena, condividere del cibo e raccontarci di magia e incantesimi mentre filiamo la lana con il fuso. In conclusione il racconto della storia di Penelope ma possiamo anche vederci al mare e fare un bagno insieme o prendere un caffè.
Sono disponibile anche per letture dei tarocchi, segnatura del fuoco, della storta, del mal di testa, chiacchierate di preparazione alla levatura del malocchio consulti personalizzati sulla definizione del desiderio e sulla traccia spirituale, indicazioni di depatriarcalizzazione delle relazioni e decostruzione intersezionale.
Adottare una tappa vuol dire fissare un appuntamento per un consulto personale, oppure propormi uno spazio in un campeggio/parcheggio per camper conosciuto, oppure organizzare un cerchio di donne sulla spiaggia per imparare a filare o ascoltare il racconto di Penelope, parlare di libri magici o anche solo stare insieme.
Per informazioni scrivi a [email protected]
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Streghe filanti

18/5/2025

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Questo è il terzo anno che riproponiamo un laboratorio di più giorni sulla tintura naturale della lana. Solitamente l'abbiamo fatto ad aprile, nei giorni della Festa di Liberazione, quest'anno vogliamo dare più spazio al nostro rapporto con la Natura rispetto al lavoro di studio sulla storia delle donne che ci ha ispirato negli anni precedenti.
Restano gli elementi fondamentali di un percorso residenziale sulle arti tessili: intorno all'elemento tintorio si muove la scelta delle fibre, la filatura a mano, la tessitura e il feltro. Avremo gli strumenti e le possibilità di percorrere ogni sentiero che sentiremo affine al nostro desiderio e ispirazione.
Le stagioni e le lune di quest’anno ci hanno accompagnate lungo un cammino silenzioso e potente, un sentiero che si è srotolato tra rive di fossi rigogliose, prati inselvatichiti e ruderi avvolti da rampicanti antichi. È stato come attraversare un portale naturale, un varco verso un mondo intessuto di erbe, fiori, piante, legni, semi — da osservare, annusare, raccogliere, essiccare, fermentare, cuocere. Un'immersione totale nel verde profondo della Natura, che ci svela non solo i suoi misteri, ma anche parti sopite di noi stesse
Lavorare con le piante significa entrare in relazione con ciò che è vivo, pulsante e allo stesso tempo invisibile. Ogni pianta custodisce un volto segreto, un archetipo, un’eco dell'antico sapere. Come diceva Paracelso: “Ogni cosa è veleno, nulla è senza veleno: solo la dose fa sì che una cosa non sia veleno”, ricordandoci che ogni erba ha un doppio volto, di cura e di trasformazione.
Nei cinque giorni del nostro incontro, ci lasceremo guidare non solo dal potere tintorio delle erbe, ma anche dal loro spirito. Entreremo in dialogo con esse attraverso l’esperienza, l’ascolto, la meditazione, i sogni. Impareremo a riconoscerle non solo per il loro uso pratico, ma per la storia che raccontano, per il mito che incarnano.
In ogni foglia, una storia. In ogni radice, un simbolo. Come Persefone che, raccogliendo un fiore, fu trascinata negli inferi e divenne Regina del Mondo Sotterraneo, anche noi, nel raccogliere e lavorare con le piante, entriamo in uno spazio di trasformazione, in cui qualcosa di profondo può essere riportato alla luce.
Attraverso leggende, proprietà, tradizioni e intuizioni, ci addentreremo nel bosco come nel nostro paesaggio interiore, per riscoprire, forse qualcosa che attendeva proprio questo incontro per fiorire.
Per informazioni ed iscrizioni scrivere a [email protected]
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Circe

29/4/2025

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Edward Burne-Jones, Public domain, via Wikimedia Commons
Percorso di ricerca-azione archetipica in cerchio su Circe
Lo so che l'idea di tornare a riprendere in mano un mito e una storia che ha accompagnato gli spesso difficili anni di scuola delle medie può provocare un moto di fastidio. So anche che i miti greci hanno un'aria un po' polverosa, che sembra di tornare al compitino di riassunto o alla trascrizione in prosa. Vuoi mettere studiare Ishtar o Inanna o Ereshkigal o Cerridwen!
Eppure, ecco alcune sorprese che ho iniziato a scoprire scavando in I miti greci di Robert Graves (giusto per iniziare):
- Circe era tutrice di un magico cimitero in Colchide (la terra di Medea) in cui solo le donne venivano sepolte nella terra, mentre gli uomini venivano lasciati esposti sugli alberi (ontani neri peraltro) perché venissero divorati dagli uccelli;
- è lei a scegliere per sé la forma umana, quindi mortale, invece che divina, c'è chi dice che lo fece per amore, questa potrebbe essere una delle domande che vorrei farle;
- si dice che la sua isola non fosse il Circeo (che poi è un promontorio) ma in Adriatico, di fronte al Delta del Po;
- c'è chi sostiene che Circe e Calipso trattenessero Ulisse per amore, in competizione con Penelope, ma c'è anche ci afferma che fra loro ci fosse un patto che permettesse ad ognuna di trarre vantaggio dalle diverse situazioni e a Penelope di regnare in pace come era suo diritto;
- sapevi che la cultura greca fin dalle sue origini (e in particolare nei miti della genesi) associa le donne alle cagne (e non a caso è ancora un insulto) e la squalificazione del mondo non umano e dal sacro al servile è coincisa con quella del corpo femminile e animale?
Questi sono giusto assaggi di un percorso in cui, come sempre facciamo per questo tipo di ricerca, percorriamo i testi originali ricercando non solo la conoscenza e la consapevolezza di quanto certe parole (e soprattutto immagini e simboli) influenzino il nostro modo di guardare la realtà e di immaginare il futuro.
Dopo la ricerca e lo studio ci confrontiamo sulla nostra percezione della storia, su ciò che richiama della nostra, sulle meraviglie che tipicamente già hanno iniziato a succedere dal momento in cui abbiamo scelto questo sentiero e sugli aspetti che vorremmo approfondire magari facendo una passeggiata con Circe.
A questo punto scegliamo un tempo e un luogo in cui darci lo spazio di chiedere e di ascoltare le risposte, che sia insieme o ognuna a casa sua.
In questo caso, il lavoro che abbiamo iniziato su Circe, ci ha già portato a intrecciare la ricerca con alcuni elementi di spunto degli studi di diplomazia interspecie. Ci faremo attraversare dalla storia per come ci è stata raccontata (e anche nelle parti che sono state omesse), per riconoscere gli archetipi imposti e le connesse cornici di senso funzionali al mantenimento del privilegio patriarcale mantenendo stavolta l'attenzione non solo sulle oppressioni fra umani ma anche rispetto agli altri animali e alle possibilità di connessione che Circe e la sua esperienza possono offrirci.
Tutto questo per noi è un percorso spirituale, come definito anche qui, perché gli esseri senzienti e le divinità parlano per metafore, il mito è estetica e poesia, ci spinge a immaginare oltre gli ordinari stimoli della quotidianità purché decidiamo di dedicargli un tempo e uno spazio sacro. Purché, semplicemente, ci apriamo alle possibilità.
Abbiamo scelto da diversi anni che lo spazio sacro sia un cerchio di donne al cui interno sia più facile abbandonare una visione dualistica e oppositiva e perché la visione immaginale condivisa sia in grado di dare senso e prospettiva all'esperienza personale e anche di creare possibili diverse realtà per ognuna e per tutte.
Il tempo dello studio è iniziato. Abbiamo un appuntamento on line il 15/5 alle 21 e uno di persona dal 30/5 al 2/6 in un luogo che sceglieremo insieme (ma è possibile anche seguire solo il percorso on line).
Come sempre la partecipazione è gratuita per chi è iscritta all'Associazione Las Medusas ODV (al costo annuale di Euro 13,00). Il percorso si svolge in collaborazione con la Scuola di stregheria.
Non ci sono guide o maestre, non camminiamo in fila ma mano nella mano: ognuna è responsabile della propria esperienza e di quella di ogni altra.
Benvenuta, ti stavamo aspettando.
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Ritornano le Signore del Gioco

16/3/2025

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Lo scorso come Casa delle Streghe e Scuola di stregheria abbiamo partecipato alla Pea Conference, una conferenza internazionale di pedagogia, portando un workshop sulla ricerca-azione archetipica in cerchio e il racconto di Penelope. E' andata così (nel testo c'è anche una sintesi di cos'è il lavoro che abbiamo proposto e proponiamo.
Per partecipare come relatrici bisogna partecipare ad un bando che ancora non è uscito. Quest'anno il tema è il potere, su cui abbiamo molto lavorato nel gruppo di Ri-creazione della Scuola.
A parte la notevole qualità dei contenuti e l'ottima organizzazione, per cui partecipare è stato davvero intenso e interessante, poi segue una pubblicazione, un bello strumento di riconoscimento
L' 'anno scorso abbiamo partecipato portando un workshop sulla ricerca archetipica in cerchio e il racconto della storia di Penelope sul tema della Pace. Abbiamo imparato molto dall'esperienza del workshop e dalla partecipazione in generale. La nostra elaborazione sarà parte di della pubblicazione che ne è ogni anno il compimento.
Quest'anno ci vorremmo tornare portando un'altra storia e la possibilità di fare il percorso di ricerca e condividere il racconto. Il tema, come dicevo, è il potere e così abbiamo pensato di riaprire un percorso di ricerca archetipica, un modo per cambiare prospettiva e paradigma, per aprire altre possibilità di racconto e di immaginazione. Siamo però indecise su chi chiamare in soccorso.
Abbiamo aperto un sondaggio su tre figure: Pandora, Medea e Circe.
Circe insieme a Medea è il prototipo della maga/strega. La differenza è che lei sceglie la natura umana mentre Medea no. La ricerca su di lei ci permette di indagare la nozione stessa di divino e anche il senso e il valore dell'alleanza fra donne
Seguire Medea nel suo viaggio lungo e complesso offre molti spunti di riflessione sul potere, su come la storia può essere forgiata da chi vince per dannare la memoria degli sconfitti e far sì che si considerino tali a lungo e magari per sempre. Già una volta abbiamo preso la sua storia e l'abbiamo rivoltata trovandoci spazi di orgoglio e rivalsa.
Pandora è la prima donna nella mitologia grega, come Eva in quella ebraica, portatrice sulla Terra di "menzogne, scaltre lusinghe e indole astuta". Incapace di resistere alla curiosità aprirà il vaso affidatole da Zeus uscirono tutti i mali, che si avventarono furiosi sul mondo: la vecchiaia, la gelosia, la malattia, il dolore, la pazzia ed il vizio si abbatterono sull'umanità. Sul fondo del vaso rimase solo la speranza, che non fece in tempo ad allontanarsi perché il vaso fu chiuso nuovamente.
La partecipazione è aperta a tutte e prevede una parte di percorso on line (un incontro al mese circa) e un incontro di persona nei giorni 30/5-2/6. È possibile partecipare anche solo alla parte on line.
Per votare il sondaggio è necessario accedere al server Discord della Scuola di stregheria da qui.
In caso di difficoltà scrivi a [email protected]

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Esserci

19/1/2025

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E' stato emozionante, va detto, che un gruppo di ricerca su un progetto di indagine sulle competenze femminili nella Val Saviore ci contattasse per riconoscerci uno spazio, e quindi un significato, un ruolo, un valore.
Perché alla fine ci siamo ormai da più di sette anni, organizziamo eventi in collaborazione con le Amministrazioni e le altre realtà culturali e associative della zona, ma non siamo di lì e questo ci fa sempre sentire come se ci mancasse qualcosa.
Ogni volta che arriva una persona nuova alla Casa mi chiede: ma com'è che sei finita quassù? E io racconto di vacanze con gruppi di famiglie, bambin3 liber3 di girare per il paese senza telefoni né sorveglianza, di Italo e Marinella, della Casa degli Amici della Natura, della loro capacità di farti percepire che questo è un luogo speciale, che c'è molto da scoprire se si ha il rispetto, la delicatezza e la sensibilità di lasciare che anche il luogo ti conosca, se nel tempo riesci a viverne (e a volte anche a soffrirne) i movimenti e i mutamenti. Non direi che in queste foreste c'è più di ciò che incontro anche nei boschi intorno a casa, direi che è diverso e che qui la presenza della Casa e di un sacco di altre cose ci permette di darci tempo e modo di ascoltare.
Insomma, in qualche modo comunque ci siamo fatte riconoscere, insieme ad un bel gruppo di altre e ad ognuna è stato dedicato un video in cui viene descritto il senso e il valore di ogni presenza.
Le riporto qui tutte insieme di seguito con qualche nota di riferimento che dalla pagina YouTube del progetto mi pare si perda (più che altro i link ai contatti qui sono cliccabili). Altri video sono stati incentrati su brevi tutorial con proposte di uso delle erbe, quelli li trovate nel canale YouTube di Meraki Desideri Culturali e magari in un prossimo post.
Ci vediamo lì.

Laura Dell'Erba racconta la Casa delle Streghe e il lavoro sulla lana, le erbe e la tintura naturale che portiamo avanti
Valentina Croci dell'azienda agricola L'Ampoma di Saviore, racconta di erbe spontanee, tra tradizione e nuovi usi http://www.lampoma.it
Rosa Quetti e Graziella Guzzardi del Museo Etnografico di Cevo raccontano il ruolo delle donne in paese. ​
Cultura popolare tradizionale: conoscenza e uso delle erbe, con Marinella Gabelli e Italo Bigioli dell'Associazione Amici della Natura raccontano di cultura popolare tradizionale: conoscenza e uso delle erbe.

Silvia Morandi dell'Associazione Coda di Lana, Malonno, racconta il lavoro di recupero e valorizzazione della lana delle pecore bergamasche.
Francesca Martinazzi del progetto G.R.A.T.A. di Malegno, racconta la sua personale interpretazione dell'arte del pezzotto

Monia Tiberti dell'Azienda Agricola Tiberti Monia, di Valle, racconta della sua vita di pastora.
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Ricominciamo!

12/1/2025

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In tutta Italia tradizionalmente si associano certe preparazioni, soprattutto dolci, ad alcune feste stagionali (il panettone, giusto per dirne uno). Anni fa avviai un lavoro di sperimentazione e ricerca sui pani della Dea con un gruppo di streghe e fu molto divertente.
Con Alessandra Marsiglia vorremmo ricominciare e già per la fine di gennaio/inizi febbraio ci aspetta la Treccia di Brigid. Il percorso prevede la condivisione di contenuti di approfondimento sul senso di quegli ingredienti e di quel pane in quel periodo dell'anno e la lavorazione in contemporanea oltre alla verifica insieme dell'andamento delle lievitazioni. 

Per la partecipazione si richiede l'iscrizione al profilo Patreon Donna dei Boschi  e possibilmente la sottoscrizione dell'abbonamento dedicato (Euro 5 al mese che si può interrompere a propria discrezione)
La discussione e la condivisione dei materiali si svolgeranno attraverso il canale Telegram e il server Discord della Casa delle Streghe. 
​Sulla base del calendario proposto si susseguiranno nei giorni dedicati: la condivisione della ricetta (con i tempi previsti di lavorazione e attesa) ed approfondimenti sui motivi che ci hanno portate a sceglierlo. Cercheremo di iniziare più o meno tutte lo stesso giorno e alla stessa ora (ognuna a casa propria) in modo da poter seguire via via i vari passi e l'andamento delle lievitazioni. Poi condivideremo gli esiti e le impressioni direttamente nella chat o, se ne sentiremo la necessità, tramite un incontro via Zoom.
Se per qualsiasi motivo non si riesce a panificare in contemporanea, si possono annotare sia a parole che con foto le fasi della lavorazione e condividerle nei giorni stabiliti.
A breve la pubblicazione del calendario, intanto per ricevere altre informazioni ed iscriversi al percorso scrivere a [email protected].
Intanto ci vediamo alla diretta sul profilo Instagram della Casa delle Streghe domenica 26 gennaio alle 21 e poi si ricomincia!
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Ma insomma, cosa sono questi incantesimi tessili?

1/12/2024

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C'è una definizione di Jane Meredith che dà forma al mio lavoro magico: Magia è intento, focalizzazione e azione.
Da quando ho intuito la potenza del simbolismo magico del filo e della filatura e tessitura ho iniziato la definizione e la pratica di come si potesse approfondire l'intento e la focalizzazione (e quest'ultima è la parte più difficile) tramite un'azione come quella della filatura e poi, volendo, la tessitura e poi magari bagnare gli oggetti tessili in tutte le fontane di un paese o lasciar andare il filo in un fiume oppure lasciare il tessuto al vento, e molte altre possibilità.
La premessa è che il lavoro di conoscenza e pratica tessile ha una portata anche di impegno e attivismo sul proprio stile di vita e qui trovi un po' di indicazioni sul lavoro fatto finora e su dove vogliamo andare.
Il prossimo appuntamento sarà per il 6 gennaio 2025 in Valcamonica e i passi che proponiamo (e già ci abbiamo lavorato nei percorsi delle Streghe filanti nelle scorse primavere) sono:
- la conoscenza delle fibre: si fa presto a parlare di lana, ogni razza di pecora ha un pelo diverso che può mostrare varianti anche di anno in anno. Inizieremo a conoscerle perché, come i colori e le forme, potranno essere tramite simbolico;
- la conoscenza e l'espressione del desiderio: cos'è che ci fa alzare la mattina e ci riempie il cuore di gioia? Secondo alcune tradizioni native la preghiera è sempre di ringraziamento perché anche se si chiede riconosce ciò che già abbiamo e si muove nella certezza dell'abbondanza e perfezione di ciò che arriverà;
- riconoscere le alleate: non siamo mai sole sulla via magica, scegliamo alcune parole chiave del desiderio e le abbiniamo a fibre e colori oltre a scegliere/chiamare/riconoscere una pianta, un animale, una pietra o un elemento a cui chiedere aiuto e sostegno;
- la cura del nostro esserci con tutte le nostre relazioni: il desiderio non può riguardare altre persone, non deve contenere espressioni negative (non, no, niente, nessuno), non può riguardare soldi e deve essere verificabile;
- l'eterogenesi dei fini: saremo disponibili a lasciar fare alla Dea secondo il suo sguardo che va oltre le nostre possibilità di comprensione inoltrandosi nel mistero;
- l'azione: i desideri non si avverano senza la nostra partecipazione attiva. La magia tessile ci permette di portare con noi un oggetto che ci ricorda il nostro impegno nella creazione di nuovi mondi.
Lo scopo non è creare grandi cose, potrebbe essere un filo o un piccolo tessuto, o un nodo, un sigillo, un disegno, un collage, un cuscino riempito di lana ed erbe, o comunque qualcosa di fatto da noi che diventi manifestazione di ciò che abbiamo nel cuore e tramite di consapevolezza e responsabilità.
Il lavoro durerà una giornata con Annalisa De Luca e Laura Dell'Erba e le altre streghe che frequentano la Casa che vorranno esserci.
Nei due giorni precedenti si terrà alla Casa Museo di Cerveno un laboratorio di filatura per principianti e non, per chi non parteciperà al laboratorio consigliamo di arrivare comunque almeno il 5 pomeriggio in modo da poter partecipare alla Pisaegia a Valle di Saviore (inizia verso le 18) ed essere pronte per iniziare la mattina del 6.
E' possibile soggiornare alla Casa alle condizioni descritte qui ma segnaliamo anche due bellissime realtà aperte in quei giorni: La Casa degli Amici della Natura e La Casa del Parco Adamello.
Per informazioni ed iscrizioni scrivere a [email protected]

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Le segnature

17/11/2024

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La magia è qualcosa che ha senso se fa parte delle nostre vite di ogni giorno, vuol dire lasciare spazio al mistero, a ciò che è, senza bisogno di essere raccontato, descritto, analizzato. La magia ha senso se crea comunità in cui si può chiedere e ricevere.
Già ho scritto qui della mia esperienza con le segnature, un insieme di gesti e parole che alcune persone imparano e che offrono ad altre che hanno vari tipi di disturbi per dare sollievo. C'è la segnatura del fuoco per le bruciature, le infiammazioni, l'erpes e il fuoco di Sant'Antonio, c'è quella della storta per i colpi, le botte e le storte, appunto, c'è quella del mal di testa, quella dei bachi (che si usa, oltre che per i vermi per ogni difficoltà del respiro), e quella più famosa, del malocchio (che poi è molto simile a quella della paura che si fa per i bambini dopo gli spaventi e spesso ho pensato che forse è la stessa cosa solo che per gli adulti non si può parlare di paura).
Fino all'inizio del secolo scorso esistevano anche confraternite che si occupavano di tramandare le segnature e curare gli animali, come quella dei maiali di cui c'è traccia in una lapide alla Basilica di San Luca vicino a Bologna in cui si riconosce il loro apporto al restauro.
Non si tratta di un potere personale, si tratta di segni che danno riconoscimento alla nostra capacità di autoguarigione, che entrano in qualche modo nel ciclo disequilibrato del disturbo e creano quello spostamento che permette di cambiare direzione.
Mi sono resa conto di quanto la volontà personale faccia la differenza nell'applicare su di me la segnatura del lignaggio familiare che mi ha passato Alessandra Atti lo scorso giugno.
La segnatura si può fare nelle due settimane prima e dopo il proprio compleanno e prima e dopo l'anticompleanno cioè i giorni sei mesi dopo (nel mio caso sono nata a maggio quindi a novembre). Già una decina di giorni prima ho ritrovato mettendo in ordine le carte un albero genealogico che ho da anni ma su cui avevo lavorato poco, soprattutto riguardo alla mia bisnonna paterna, Antonia. Negli stessi giorni avevo anche una preoccupazione particolare che in qualche modo avevo già riconosciuto caratterizzare diverse donne della mia famiglia ma non ci avevo dato molto peso perché pensavo che non mi riguardasse. Nel vedere quella sequenza messa su carta nero su bianco è stato come se, finalmente, la vedessi davvero con tutto il dolore che ha portato nei decenni.
Ho deciso che assolutamente avrei fatto la segnatura e da quel momento le cose hanno iniziato a cambiare, prima ancora che la facessi. Ho iniziato il 13 novembre per finire con il Plenilunio nel Toro, il giorno in cui è iniziata la Lunazione della Perchta, la prima dell'anno delle streghe (che inizia dopo Ognissanti), la custode inflessibile dei nuovi inizi e delle pulizie necessarie a fare spazio e a dare respiro. Non sto a raccontare i pazzeschi dettagli delle coincidenze di questi giorni, segnalo solo che già qualche settimana fa avevo ricomprato una boccetta di olio essenziale di muschio quercino che amo molto, come tutti gli estratti del legno e simili. Da quando era arrivato l'avevo abbandonato su un tavolo. Me lo sono ricordato proprio subito dopo aver finito la segnatura, l'ho messo sulla pelle e solo dopo sono andata a guardare la descrizione nel sito di Remedia dove lo ho comprato: "Essere una piccolo Lichene sul tronco di una grande Quercia radicata in un bosco secolare: un’immagine ispiratrice di come stare leggiadramente connessi alla radice della forza ancestrale stratificata in tutto quello che ci ha preceduto. Muschio di Quercia ci insegna come trarre forza dalle esperienze del passato; risveglia il loro ricordo perché possiamo trasformarle e “cicatrizzarle”, per poi muovere nuovi fiduciosi passi nel presente.."
Ricevere un dono, tradizionalmente, comporta il sentirsi obbligate a ricambiare. In particolare ritengo necessaria l'offerta per la segnatura del malocchio e ho sentito molto il valore del gesto in questi giorni in cui sto usando l'olio fatto con le olive di alberi che a primavera ho potato, nel corso dell'estate ho accompagnato attraverso fioritura e crescita del frutto, nelle scorse settimane ho raccolto ricordando, di nuovo, le mie antenate pugliesi che sicuramente hanno fatto propri gli stessi gesti, profumi e pensieri. C'è un grande valore in quell'olio e anche nell'acqua che cerco di avere sempre di sorgente di luoghi magici. Nel sale che porta l'energia e il movimento del mare. Chiedo un'offerta e suggerisco di pescare nella lista dei desideri della Casa qui. Stanno arrivando meraviglie ed è una grande gioia.
Chi ne ha bisogno scriva a [email protected], le faccio anche a distanza: fuoco, storta, bachi, lignaggio e malocchio.

Per diversi anni ho raccolto le segnature e molte le ho utilizzate spesso, altre meno. Dall'anno scorso ho iniziato anche a passarle, intanto quella del fuoco. Lo rifarò anche quest'anno, come si deve fare, la sera del 24 dicembre. Stavolta a Incisa. Chi è interessata scriva a [email protected]. Questa la farò solo di persona e anche per il passaggio è richiesta un'offerta. Come per il malocchio non è obbligatorio pescare dalla lista dei desideri ma qualcosa bisogna portare.


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Torna la festa transfrontaliera de Lo Pan Ner

21/9/2024

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Quando riempi il modulo per comunicare all'organizzazione il programma che hai intenzione di proporre per la Festa Transnazionale de Lo Pan Ner ti chiedono il nome della "comunità" che lo propone. E' un po' che mi chiedo cosa sono io a Saviore e già me lo chiedevo per i vari luoghi che mi hanno ospitato, magari loro malgrado, nelle mie varie peregrinazioni. 
Mi sono chiesta cosa voglia dire essere parte di una comunità, quando lo sei davvero e chi lo decida. Mi sono chiesta anche se il luogo geografico sia una componente essenziale e quanto possa essere grande (o debba essere piccolo). Se ci devi abitare stabilmente o no e quali siano i "sintomi" che ne sei parte. Per esempio, se l'impiegata dell'ufficio postale ti riconosce? Se paghi la TARI? Se fai parte di qualche associazione del territorio? Se hai mai litigato con qualche Amministratore comunale, o sei hai nella rubrica il suo numero di telefono?  Se vai a messa tutte le domeniche? Se conosci il parroco? Se la barista sa cosa prendi a colazione? Se sai gli orari della discarica e hai fatto amicizia con le persone che ci lavorano? Se qualcuno del paese ti evita? Se diversi parlano male di te? Se in caso di difficoltà sai chi chiamare, e se, se ti viene l'influenza, hai qualcuno che ti porta la spesa?
Ecco, se questi sono i segnali direi che posso dire di essere parte della comunità sia nel paese dove risiedo in Toscana che a Saviore dell'Adamello dove insiste (e non scelgo a caso questa parola) la Casa delle streghe.
​Di anno in anno, piano piano, si allarga il numero di persone che vivono a Saviore che partecipano all'organizzazione della Festa e forse fra qualche anno potrò sentirmi pienamente autorizzata a scrivere che la Comunità che la propone è quella della Valsaviore... forse.
Intanto comunque la Festa sarà nei giorni di sabato e domenica 12 e 13 ottobre e il programma di quest'anno è notevole.
Due giorni di festa su pane, fermentazioni e lavorazioni tradizionali. La Casa delle Streghe, il Gruppo Alpini Valsaviore, L’Azienda Agricola Shanty Maè  con il Biodistretto della Valle Camonica e l’Associazione Amici della Natura di Saviore collaboreranno per creare un evento che spazi dalle fermentazioni spontanee alla coltivazione della terra, dall’uso delle erbe in cucina e per la salute alla visita ad un antico mulino tutt’ora funzionante.
Il lavoro inizierà dalla preparazione della pasta acida nel tardo pomeriggio serata di venerdì 11 ottobre presso presso la sede dell’Associazione Las Medusas/La Casa delle Streghe e continuerà nei giorni 12 e 13 ottobre nello spazio delle Associazioni del Comune di Saviore dell’Adamello.
Nella mattina del sabato si procederà alla lavorazione del pane di segale a fermentazione naturale. Nei tempi di attesa faremo insieme gli gnocchi di patate con la farina di segale che mangeremo a pranzo con un condimento fatto con le erbe spontanee che raccoglieremo durante una breve passeggiata attraverso i campi vicino al paese.
Nel frattempo si continuerà la lavorazione del pane di segale che verrà poi cotto nel forno a legna del Biodistretto della Valle Camonica installato nel cortile dello spazio delle Associazioni. Una volta cotto il pane di segale, anche chi non avrà partecipato alla lavorazione potrà assaggiarlo gratuitamente con una serie di condimenti offerti dall’Associazione Las Medusas e distribuiti con l’aiuto del Gruppo Alpini della Valsaviore. Nel pomeriggio del sabato sarà possibile anche visitare l’antico mulino di Primo Rossi a cui chiederemo di raccontarci anche dei Mucc de Laitor, i terreni di pascolo d’alta quota che i savioresi non hanno voluto vendere ai trentini per mantenere il loro legame con la storia e la tradizioni.
La serata di sabato proseguirà con la lavorazione e cottura di pizze da parte dell’Azienda Agricola Shanty Maè del Biodistretto della Valle Camonica.
Nella giornata di domenica proseguirà il lavoro di approfondimento, conoscenza e sperimentazione delle fermentazioni spontanee, dedicato però alle verdure, accompagnato da un intervento di Italo Bigioli dell'Associazione Amici della Natura di Saviore sull’uso tradizionale delle erbe spontanee.
La partecipazione ai laboratori è gratuita per adulti di ogni età e bambini e ragazzi dai 12 anni. Potrà essere richiesto un contributo per la copertura delle spese di materiali e/o un’offerta libera di sostegno alle attività dell’Associazione Las Medusas.
La pizza cotta nel forno a legna verrà venduta a tranci dall’Azienda Agricola Shanty Maè e la partecipazione al laboratorio sulla preparazione degli gnocchi di patate e farina di segale ha il costo di Euro 15,00.
Per informazioni ed iscrizioni scrivere a [email protected] o telefonare o mandare un messaggio WA al numero 3714374479. Attivo anche un canale Discord dedicato a questi giorni a cui si può accedere da qui https://discord.gg/SXHuGyhaEe. Collegandosi da computer non è necessario scaricare nulla e non si ricevono notifiche però bisognerà poi ricordarsi di andare a dare un'occhiata ogni tanto.
Ovviamente la Casa sarà aperta e sarà possibile avere ospitalità ma già ci sono un po' di richieste quindi se sei interessata scrivi SUBITO.
Benvenuta, ti stavamo aspettando.

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Cosa c'entra il monoteismo con la decolonizzazione?

24/7/2024

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La questione del potere e della gerarchia è trasversale nell’attivismo della Casa delle Streghe. Se è vero che la Casa si distingue dalla Scuola di Stregheria proprio perché quest’ultima è un essere collegiale e il più possibile paritario mentre per la Casa decido io, è anche vero che ciò che scelgo come spazio di movimento della Casa cerca comunque rispettare certi principi su cui rifletto da tempo e li ho già raccontati abbondantemente nel sito, in particolare proprio il tema della comunità.
Questo post su IG (quello dell'immagine sopra) però mi dà l’occasione di tornare su una questione centrale di tutto il mio e nostro lavoro: la consapevolezza delle cornici gerarchiche in cui si muove il nostro pensiero, di quanto la parola riflette quel modo di pensare, di quanto questo limiti le nostre possibilità di espressione e condivisione e di quanto tutto ciò si riverbera in ogni nostro spazio di azione ed anche di emozione. Qualche esempio: la certezza di aver capito alla prima quello che l’altra persona voleva dire e le sue intenzioni, la non abitudine a chiedere conferma, il dare per scontato ciò che si deve o non si deve fare nelle relazioni, le regole, la necessità di provare di avere ragione, il monogamismo, il monoteismo, ogni cosa che è mono e non pluri, rientra in quel modo di pensare.
Anche se stai “seguendo” un percorso, una maestra, una chiesa, invito a riflettere su quanto sia pesante tutto il non detto sul potere che esercita chi “guida” e anche chi no, come il classico cerchio magico che supporta la maestra. Ok, c’è chi paga e chi viene pagata, chi chiede un servizio e chi lo offre, ma questo è comunità? E’ il luogo della guarigione che cercavano le tarantolate? E’ lo spazio dionisiaco libero dallo sguardo di chi è più brava e chi meno brava? Chi già più ne sa e chi meno?
Ci sono un sacco di gerarchie che diamo per scontate e magari alcune ci sembrano (e per certi versi possono essere) anche giuste: chi ha iniziato prima, chi ne sa di più, chi è più vecchia, chi è nel gruppo da più tempo, chi si dà più da fare, chi ha messo più soldi, chi ci mette più tempo, chi ha organizzato l’evento, chi conosce la zona, chi è amica della maestra, chi ha il tamburo, chi è più simpatica, chi guida l’auto, chi ha portato il vino.
Sono proprio questi aspetti banali e che ci sembrano naturali quelli che ci fregano meglio, sono quelli che non ci rendono comunità, non permettono spazi di parola e azione paritari e liberi dal giudizio e quindi rendono quegli spazi solo momenti in cui tecnicamente impariamo pratiche e l’effetto che ci fanno, ma senza lo sguardo e lo specchio paritario dell’altra donna, una donna che conosco, con cui ho una relazione profonda, con cui mi metto in gioco su tanti piani diversi, che rivedrò e sentirò con le altre del cerchio anche indipendentemente dalla maestra, c’è un bel pezzo di roba che resta dov’è.
A questo riguardo devo dire che ci sono anche luoghi in cui la maestra, oltre a proporre e guidare le pratiche, lascia ampio spazio alla condivisione paritaria in gruppi che iniziano e finiscono insieme un percorso e in cui si creano relazioni trasversali significative. Un esempio è la Danza sulla Soglia di Sofie della Vanth di cui un nuovo gruppo sta ripartendo in questi giorni.
Negli ambienti di attivismo quando si vuole parlare di togliersi di dosso questa roba va un sacco di moda la parola “decolonizzare” ma alla fine la questione va ben oltre il colonialismo come lo intendiamo di solito, come viene ben descritto in questo post di @decolonizing.love che mi fa piacere tradurre qui perché pur concentrandosi sulla relazione permette di allargare lo sguardo:

“Il pensiero gerarchico è così ubiquitario che la maggior parte delle persone nemmeno si rendono conto della sua esistenza e così lo normalizzano rendendolo il modo naturale di relazionarsi. Quando si pensa alla colonizzazione, solitamente si considera la terra, le risorse e la razza. Eppure anche le nostre menti e relazioni sono luoghi di colonizzazione.
Il valore culturale sostenuto dalla colonizzazione Europea e l’eredità dell’imperialismo cristiano comprende la monogamia, la famiglia nucleare, l’eteronormatività, il pensiero gerarchico, la demolizione della comunità e BDSM.
Se considerate da sole, alcune di queste potrebbero sembrare innocue, ma come norme sociali perpetuano la cultura del sistema.
La cultura della colonizzazione si preoccupa di mantenere il dominio perché vede la vita come un gioco a somma zero condizionando le persone a normalizzare relazioni che sono isolate, incentrate sullo scambio e sulla lotta per il potere.
Il contrario della cultura della colonizzazione è una società ugualitaria in cui il pensiero gerarchico e la costrizione al dominio vengono sostituite dai valori di comunità, interconnessione, equità, altruismo, liberazione e il raggiungimento della libertà per tutte.”
Altri esempi interessanti portati nelle immagini del post richiamano quanto sia gerarchico l’antropocentrismo delle immagini sacre, la differenza fra democrazia diretta e rappresentativa, la gerarchia lavorativa, la proprietà parentale, l’utilizzo degli altri animali e dell’ambiente.
Non spaventiamoci parlando di potere, che lo vediamo o no c’è e dà forma a tutte le nostre relazioni e quello che sono le nostre relazioni, alla fine, siamo noi.
Mitakuye Oyasin

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