Due giorni in Valcamonica fra filatura, tessitura, tintura e feltro di lana di pecora bergamasca21/9/2022 A Santa Caterina Valfurva nei giorni de Il Filo di lana 2022 con Laura Dell'Erba, Adriana Perego e l'Associazione Coda di Lana ci siamo divertite parecchio a dare alle partecipanti una prima introduzione alle arti di filatura, tintura, tessitura e feltro ad acqua. In quei giorni ci è stato richiesto di aprire uno spazio di approfondimento o anche introduzione a chi non era potuta venire e l'abbiamo fatto a Malonno, nei locali della stazione ferroviaria in uso a Coda di Lana nei giorni 18 e 19 agosto 2022. Essendo la prima volta e non trovandoci esattamente in un luogo centrale riguardo alle comunicazioni non eravamo certe di riuscire ad avere abbastanza iscrizioni da rendere l'iniziativa sostenibile economicamente e invece ben prima del termine che ci eravamo date per la chiusura delle iscrizioni avevamo raggiunto il numero necessario di partecipanti il che ci ha permesso di tenere bassi i costi. Le giornate sono state anche piovosa ma tutto ha funzionato perfettamente e, dal mio punto di vista di insegnante di filatura, era davvero emozionante sentire intorno a me le altre attività, l'entusiasmo, l'impegno, la cura e l'attenzione con cui le partecipanti sono passate in piccoli gruppi dalla filatura al feltro, dalla tintura alla tessitura. La lana di pecora bergamasca non è difficile da filare, è abbastanza lunga da permettere errori che non compromettono più di tanto la resistenza del filo alla tensione. Tutte sono riuscite ad ottenere il proprio filo e a binarlo con un altro filo proprio o con uno già disponibile oltre a riuscire a mantenere il controllo e la scelta dello spessore del filo senza farsi trascinare dal fuso e dalla torsione in spessori affascinanti ma insostenibili. Qualcuna che magari già sapeva filare con il fuso si è azzardata anche a tentare di filare con la ruota ma il tempo a disposizione non era sufficiente per avvicinarsi alla ruota senza una precedente esperienza. Le foto (bellissime di Stefania Boniotti @maraconde) rendono solo in parte la magia di due giorni di totale immersione nel mondo della lana. E se si rifacesse magari a gennaio nella settimana fra capodanno e l'epifania? E magari si approfondisse anche riguardo alla cucitura in stile materasso? Se pensi che possa interessarti scrivi a [email protected]
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Art: Siriana - IG @corallina_traveldesign In questi giorni ho avuto occasione di ripassare diverse definizioni di magia: da quella di Starhawk che ne parla come della capacità di cambiare stato di coscienza con la volontà, da quella di Jane Meredith, a cui sono più affezionata, che la descrive come il passaggio dall'intento alla focalizzazione all'azione, a quella di Selene Ballerini che, prendendo ispirazione da I Ching la definisce come l'arte di stare nel mutamento.
Con altre streghe ci siamo anche interrogate su come portare ogni giorno la magia nella propria vita al di là della ritualità delle Lunazioni e delle feste dalla Ruota dell'Anno. Poi succedono le cose, ti ritrovi catapultata nel mondo di sotto senza averlo scelto, tanto per cambiare, e ti inventi un rituale giornaliero grazie al quale tenere a bada l'ansia puntando sul desiderio e il ringraziamento che, come insegnano le culture native, è la premessa della preghiera come contatto con l'Una originaria . Magari l'attenzione finisce monopolizzata dalla preoccupazione (che comunque, va ricordato, è una forma distorta di immaginazione) e ti ci vogliono gli scossoni per ritornare a goderti la meraviglia di scorrere nel flusso. Insomma finisci per ritrovarti ad ascoltare i sogni di diverse donne che ti scrivono per dirti cosa avete fatto insieme nei viaggi notturni, qualcun'altra ti ricorda che avevate detto di lavorare insieme su un certo tipo di ricerca e intanto ha scoperto questo e quello, un'altra ti chiede che fine ha fatto l'appuntamento su Zoom fissato, ti ritrovi per quattro giorni alla Campeggia Matriarcale dove ogni parola condivisa sembra detta per te, finisci "per caso" a visitare il Museo dei Tarocchi a Riola, a conoscere Morena Poltronieri e le sue ricerche sulle Streghe e torni a casa con un libro pieno di meraviglie, un mazzo di carte dedicato agli alberi, uno alle Crone e uno per la figlia. Ok, avevo bisogno di sentirmi accompagnata, ho chiesto e ho avuto risposta. Non so ancora come andrà a finire ma ci sono e ci sto. Intanto però sono riapparsi anche i cartelli lampeggianti, quelli che mi indicano la direzione su cui proseguire sul sentiero e fino ad ora ha sempre funzionato strepitosamente quindi andiamo avanti e ognuna troverà lo spazio che più le si confà, oppure ci si ritroverà suo malgrado, un po' come succede a me. Insomma l'invito è a riprendere la ricerca archetipica in cerchio ma su un altro piano ispirato da un movimento di "Rewilding Mythology" che nell'home page del sito si definisce così: "Per la maggior parte della storia umana, il mito è stato una modalità duratura di trasmissione della conoscenza, mantenuta viva e resiliente dalla rete traspirante della narrazione comunitaria. Proprio come piantiamo un seme nel terreno, così pezzi vitali della tradizione agricola ed ecologica sono stati piantati in storie che sono state costruite per sopravvivere al collasso ambientale e sociale. Ma l'ascesa dell'impero dipendeva dalla deradicazione delle mitologie. Proprio come i paesaggi sono stati rubati e trasformati, così interi pantheon sono stati sradicati dai loro contesti sociali ed ecologici. Come possiamo riradicare, ristabilire e raccontare nuovamente?" Nel profilo IG @advaya.co maggiori dettagli ma mi colpisce soprattutto l'invito a ripartire dal contatto con gli elementi inserendoli nelle nostre nuove storie fondative personali e collettive. Nello stesso tempo ci si muove alla ricerca delle favole tradizionali del territorio in cui si vive proprio in connessione agli animali, alle pietre e alle piante che le popolano e che potrebbero essere riportate ancora più indietro nel tempo lavorando sull'ascolto dei luoghi e degli esseri senzienti che li popolano. La conoscenza e l'ascolto passano anche dalla vicinanza e l'accompagnamento, dalla frequentazione (avevo scritto 'uso' ma scelgo di cambiare prospettiva) per la salute, il gioco, il colore, l'umore/energia e ogni possibilità offerta dall'amicizia e l'amore. Insomma c'è un sacco da sperimentare, scoprire, mantenere e lasciare andare, come al solito. Teniamoci strette e non perdiamoci di vista. |
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Chi scrive quiAnnalisa Biancardi De Luca Battaglia. Sempre in cerca di ciò che è autentico, fra boschi, vette, valli, foreste, cuori e musei... Archivi
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