L'inizio è stato come un per gioco, fare insieme un pane dolce per il Solstizio d'Inverno, giusto perché era un modo per stare insieme, per divertirci a osare con la pasta acida in un momento in cui i batteri hanno poca voglia di stare a mollo fra burro, latte, uova e zucchero. Passo passo, fra rinfreschi, legature, foto via Telegram specchi di entusiasmi e disperazioni, fra dirette FB e risate private siamo arrivate in fondo e ci è anche piaciuto. Così a febbraio abbiamo celebrato Candelora con le Trecce di Brigid.
Per Pasqua propongo qualcosa che tocca da vicino la mia storia di bambina. Io crescevo a La Spezia e i nonni vivevano in Puglia, tutti e quattro. Andare in Puglia per Pasqua era più bello che per Natale perché il sole era già una festa, ancora più festa che in Liguria dove era facile che piovesse. In Puglia, a Barletta in particolare, le nonne per Pasqua facevano le scarcelle e sopra ci mettevano dei corallini colorati o argentati che per me erano qualcosa di assolutamente esotico e straordinario. A volte ci mettevano anche degli ovetti di cioccolata con tutta la carta argentata intorno. E poi c’era il racconto mitico del nonno che ricordava quando le donne andavano in fabbrica a chiedere il lievito di birra per fare le scarcelle e lui dovette chiedere alla Casa madre a Milano di fargli una macchina che facesse i pacchetti da 25 gr in modo da poter evitare di mettere i dipendenti a fare i pacchettini per le signore. Così nacquero i cubetti che ora troviamo in vendita, anche se per fare le scarcelle a Pasqua ora usano tutti il lievito istantaneo. Lo so, nonno, che non te la sei presa più di tanto che io alla fine ho scritto un libro proprio sul lievito naturale, su quello che i fornai non riuscivano a smettere di usare, invece del lievito che gli proponevi tu, perché la gente non voleva il pane “con la medicina”. Non è che tu fossi proprio entusiasta quando sono arrivata a casa tua per Natale con un pezzettino di pasta acida e mi sono messa a fare, proprio lì, il mio primo pane (sì era una fetecchia ma ci siamo divertiti e la tua faccia ancora me la ricordo). Sabato e domenica le faremo le scarcelle, alcune con la pasta acida e alcune col lievito di birra e parleremo anche di te che, lo so, mi guardi e te la ridi. Il ciclo dei Pani della Dea ripercorre le otto feste dell'anno facendo insieme un "pane" o comunque un lievitato che ci parli del senso di ogni festa. Il cibo unisce, le tradizioni gastronomiche sono ciò che più accumuna e fa sentire vicine le persone e questo vorremmo tentare di fare, sentirci comunque vicine. Questa proposta fa parte dei "Servizi di Stregheria" offerti da Donna dei Boschi tramite la piattaforma Patreon e prevede la condivisione di contenuti di approfondimento sui motivi della scelta degli ingredienti e di quel pane in quel periodo dell'anno e la lavorazione in contemporanea oltre alla verifica insieme dell'andamento delle lievitazioni. Per la partecipazione è gradita un'offerta libera e consapevole che permette di accedere anche a tutti i contenuti offerti settimana dopo settimana alle sottoscrittrici. Qui il link per accedere al gruppo Telegram. Ci vediamo lì! La prima diretta comunque sarà sabato 20 alle 21 sul profilo FB di Donna dei Boschi.
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Chi scrive quiAnnalisa Biancardi De Luca Battaglia. Sempre in cerca di ciò che è autentico, fra boschi, vette, valli, foreste, cuori e musei... Archivi
Dicembre 2024
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