Sogni-amo, invito alla tessitura di incantesimi
Ho voglia di manifestarmi come tessitrice di incantesimi, ok, l'ho detto!
Ho già tessuto desideri, diverse volte e ogni volta è stato emozionante, l’ho anche già raccontato un po’ qui, ma ora voglio proporlo esplicitamente a chi cerca il bandolo della matassa, a chi non ha bisogno di indicazioni organizzative ma di uno strumento che dia la certezza di non essere né matte né sole, di essere sempre accompagnate così profondamente da ridurre a un battito di ciglia il tempo in cui con sconforto ci guardiamo intorno e ci diciamo: Ma come, di nuovo?
Ecco, quel tempo sarà riempito da una sciarpa, uno scialle o una coperta che ci ricorderà chi siamo, ci permetterà di riprendere respiro e guardarci intorno con altri occhi. Perché, come dice la quarta regola dell’arte di ascoltare di Marianella Sclavi, ciò che senti non dipende da cosa vedi ma da come guardi.
Quindi si tratta di:
- condividere un desiderio, nel senso che ce ne sarà uno tuo e uno mio che si intrecceranno nel lavoro insieme, settimana dopo settimana ci racconteremo come va secondo tempi concordati;
- trovare uno strumento di navigazione, una specie di bussola che amplifichi l’elemento magico, che sia un mazzo di carte, un libro con una sua sequenza di passi, o uno da aprire a caso per trarne via via ispirazione, strumenti musicali, canti o mostre d’arte; insomma qualcosa che ci dia il passo e confermi la meraviglia di sentirci accompagnate, uno “spazio” in cui possano trovare occasione di mostrarsi pietre, piante, animali e colori;
- definire un termine, perché ciò che inizia ha sempre anche una fine, e stabilirla prima evita sfilacciamenti, perdite di attenzione e distrazioni di vario genere;
- scegliere una fibra, che sia lana, cotone, alpaca, lino, ma qualcosa che si possa filare, colorare e tessere;
- stabilire un calendario di appuntamenti via email, via zoom o di persona, fra noi o con altr*, che sia connesso con la danza delle stelle nel cielo, da rispettare con precisione, come fanno loro, perché il ritmo è ciò che per prime ci ha collegate al movimento della Luna e degli altri astri nel cielo, che ha creato il tempo e la misura. La Luna non ci mette in secondo piano, se stiamo lavorando su chi siamo: non facciamolo nemmeno noi.
E’ difficile definire con precisione quali saranno i passi perché finora ogni viaggio è stato diverso, da chi ha seguito via via le foto del lavoro in corso riflettendo sulla simbologia di ogni passaggio, a chi è stata presente nelle ultime fasi del lavoro di tessitura, collaborando alla rifinitura e partecipando ad un simbolico passaggio d’acqua nelle fontane del paese, a chi ha voluto tessere e completare in prima persona il lavoro oltre ad occuparsi autonomamente della sua “dedicazione”.
Il lavoro magico è intento, focalizzazione e azione: navigheremo fra porti sicuri e altri incerti, fra fondali profondi e scogli infidi, incontreremo bonaccia e venti strazianti, staremo nel nostro ciclico mutare, ma mai matte e mai sole.
C'è sempre qualcuna che ha sostenuto il percorso che ci porta a manifestarci. Io devo ringraziare due Laure, una che è esempio vivente di quanto la passione possa essere strumento di qualità del proprio lavoro nel mondo e consapevolezza, e un’altra che, nel voler definire con me il proprio desiderio, mi ha permesso di vedere più chiaramente il mio.
Entrambe sostengono il mio percorso di ricerca spirituale, fisica e intellettuale in molti modi fra cui la sottoscrizione al profilo Donna dei Boschi sulla piattaforma Patreon che mi permette di fare un sacco di cose e, soprattutto, di mantenere regolarmente un impegno di studio e condivisione altrimenti impensabile. Ringrazio quindi qui loro e le altre iscritte per ciò che fanno, ognuna a suo modo, comunque prezioso.
Benvenuta, ti stavo aspettando,
Annalisa
Per maggiori info scrivi a [email protected]
Ho già tessuto desideri, diverse volte e ogni volta è stato emozionante, l’ho anche già raccontato un po’ qui, ma ora voglio proporlo esplicitamente a chi cerca il bandolo della matassa, a chi non ha bisogno di indicazioni organizzative ma di uno strumento che dia la certezza di non essere né matte né sole, di essere sempre accompagnate così profondamente da ridurre a un battito di ciglia il tempo in cui con sconforto ci guardiamo intorno e ci diciamo: Ma come, di nuovo?
Ecco, quel tempo sarà riempito da una sciarpa, uno scialle o una coperta che ci ricorderà chi siamo, ci permetterà di riprendere respiro e guardarci intorno con altri occhi. Perché, come dice la quarta regola dell’arte di ascoltare di Marianella Sclavi, ciò che senti non dipende da cosa vedi ma da come guardi.
Quindi si tratta di:
- condividere un desiderio, nel senso che ce ne sarà uno tuo e uno mio che si intrecceranno nel lavoro insieme, settimana dopo settimana ci racconteremo come va secondo tempi concordati;
- trovare uno strumento di navigazione, una specie di bussola che amplifichi l’elemento magico, che sia un mazzo di carte, un libro con una sua sequenza di passi, o uno da aprire a caso per trarne via via ispirazione, strumenti musicali, canti o mostre d’arte; insomma qualcosa che ci dia il passo e confermi la meraviglia di sentirci accompagnate, uno “spazio” in cui possano trovare occasione di mostrarsi pietre, piante, animali e colori;
- definire un termine, perché ciò che inizia ha sempre anche una fine, e stabilirla prima evita sfilacciamenti, perdite di attenzione e distrazioni di vario genere;
- scegliere una fibra, che sia lana, cotone, alpaca, lino, ma qualcosa che si possa filare, colorare e tessere;
- stabilire un calendario di appuntamenti via email, via zoom o di persona, fra noi o con altr*, che sia connesso con la danza delle stelle nel cielo, da rispettare con precisione, come fanno loro, perché il ritmo è ciò che per prime ci ha collegate al movimento della Luna e degli altri astri nel cielo, che ha creato il tempo e la misura. La Luna non ci mette in secondo piano, se stiamo lavorando su chi siamo: non facciamolo nemmeno noi.
E’ difficile definire con precisione quali saranno i passi perché finora ogni viaggio è stato diverso, da chi ha seguito via via le foto del lavoro in corso riflettendo sulla simbologia di ogni passaggio, a chi è stata presente nelle ultime fasi del lavoro di tessitura, collaborando alla rifinitura e partecipando ad un simbolico passaggio d’acqua nelle fontane del paese, a chi ha voluto tessere e completare in prima persona il lavoro oltre ad occuparsi autonomamente della sua “dedicazione”.
Il lavoro magico è intento, focalizzazione e azione: navigheremo fra porti sicuri e altri incerti, fra fondali profondi e scogli infidi, incontreremo bonaccia e venti strazianti, staremo nel nostro ciclico mutare, ma mai matte e mai sole.
C'è sempre qualcuna che ha sostenuto il percorso che ci porta a manifestarci. Io devo ringraziare due Laure, una che è esempio vivente di quanto la passione possa essere strumento di qualità del proprio lavoro nel mondo e consapevolezza, e un’altra che, nel voler definire con me il proprio desiderio, mi ha permesso di vedere più chiaramente il mio.
Entrambe sostengono il mio percorso di ricerca spirituale, fisica e intellettuale in molti modi fra cui la sottoscrizione al profilo Donna dei Boschi sulla piattaforma Patreon che mi permette di fare un sacco di cose e, soprattutto, di mantenere regolarmente un impegno di studio e condivisione altrimenti impensabile. Ringrazio quindi qui loro e le altre iscritte per ciò che fanno, ognuna a suo modo, comunque prezioso.
Benvenuta, ti stavo aspettando,
Annalisa
Per maggiori info scrivi a [email protected]