Anche quest'anno a luglio la Casa sarà aperta quasi tutto il mese, in parte con un programma abbastanza definito, in parte con un programma di massima e in parte senza programma.
Si comincia dal 7 al 14 luglio con la Festa selvatica di mezza estate organizzata in collaborazione con la Scuola di stregheria. Come per le altre iniziative della Scuola, guiderà i lavori un gruppo di facilitatrici che hanno scelto un tema su cui improntare l'attività che sarà: la relazione con il mondo vegetale e il discernimento spirituale. Tutte insieme, nel tempo della nostra intensa vacanza, seguiremo questo filo conduttore durante ogni manifestazione, che porterà il racconto, le storie, l'immaginazione e la magia verso dove ognuna di noi avrà bisogno di andare. Intanto iniziamo a fissare data e luogo: se vuoi salire a bordo clicca su RSVP in questa pagina e ti manderemo tutti i dettagli, via via che ogni pezzo prenderà il suo posto. E' possibile partecipare anche solo per alcuni giorni. Si prosegue nella settimana dal 14 al 19 luglio con una settimana fra lane e libri. Chi vorrà lavare, laverà, chi vorrà tingere, tingerà (abbiamo due nuovi enormi pentoloni 😉, chi vorrà filare, filerà, chi vorrà tessere, tesserà (un altro telaio a pettine liccio), chi vorrà feltrare, feltrerà e chi vorrà leggere leggerà. Volendo si potranno anche fare cuscini con cucitura in stile materasso, che alla fine sono il modo migliore per usare un sacco di lana, anche (e soprattutto) non indossabile. Resta l’attenzione al sacro vivente, al gesto, alla consapevolezza che ciò che passa per le mani è conoscenza profonda che diventa anche visione politica da strutturare e nominare con le parole magiche che si trovano nei libri. Difficilmente quando si parla di streghe o di sciamane si parla di quanti libri leggono (e di quanto spendono in libri...),e, beh, ho pensato di dedicare una settimana alla Casa quest'estate anche alla lettura, una settimana in cui leggere come se non ci fosse un domani, senza sentirsi in colpa, senza pensare (ma avrei da pagare le bollette/riordinare l'armadio/pulire le scarpe/stirare/mangiare/ecc), poi magari ne parliamo anche dei libri che stiamo leggendo, ma anche no. Ognuna può portare ciò che vuole, dai gialli, ai saggi, ai romanzi "rosa", ai buoni vecchi elenchi del telefono Posti letto limitati, è una settimana delicata e leggera – condizioni per l’alloggio qui ma è possibile anche pernottare altrove. Quante volte capita di veder filare la lana? Quante volte si ha l'occasione di toccare con mano la materia prima che per secoli ha accompagnato i duri inverni dell'umanità, che senza sosta è scorsa fra abili e instancabili dita nella magia della filatura e della tessitura, della lavorazione del feltro, oltre alla democraticissima lavorazione coi ferri. Dovunque ci sia magia c'è uno spazio alla Casa delle Streghe e anche alla lana e alle donne che la raccolgono, lavano e lavorano dedicheremo una settimana nella prossima lucente estate. Giovedì 18 luglio vi offriremo, alla Casa delle Streghe, una giornata di festa della Lana e dei Libri. Sarà possibile vedere e sperimentare lavaggio, asciugatura, cardatura, filatura, feltratura, tessitura della lana, anche se per innamorarsene basta una carezza, e godersi la meraviglia della Biblioteca della Casa con i suoi nuovi scaffali. La Casa sarà aperta dalle 10 alle 17. Verrà offerta tisana e dolcino a metà mattina e a metà pomeriggio e il pranzo è condiviso (chi vuol partecipare è invitato a portare cibo e bevande da condividere oltre a piatto, bicchiere e posate). A seguire party letterario. Per la partecipazione alla festa e alla settimana non ci sono quote se non offerte libere e consapevoli e piccole somme necessarie alla copertura delle spese in materiali. Sono già stata alla Centrale Fies ad aprile e ci torno volentieri, soprattutto per una campeggia artistica. Nel fine settimana 19-21 luglio faremo una trasferta in Trentino, passando, naturalmente, dal Passo del Tonale per onorare tutte le streghe che lì celebravano la meraviglia della vita e della devozione alla Dea. Alla Centrale Fies durante il weekend FREE SCHOOL OF PERFORMANCE - LECTURE SERIES, si terranno incontri e lezioni aperte gratuitamente al pubblico a rinforzare le linee culturali e i processi sommersi che guidano una programmazione di Centrale Fies e che costituiscono parte del suo valore. Un momento di “espansione” attraverso co-learning, durational performance e talk, durante le quali il pubblico e l’istituzione stessa hanno occasione di apprendere nuovi saperi in modo critico con: Suhaiymah Manzoor-Khan, Francesca Albanese con Karem Rohana in dialogo con Mackda Ghebremariam Tesfau con intervento performativo di Mohammed El Hajoui, Ardna, Brigitte Vasallo – Txarnega, the (im)possible memory of a non-place. Le prenotazioni sulla pagina Eventbrite di Centrale Fies Per il pernottamento segnalo 𝗖𝗔𝗠𝗣𝗜𝗡𝗚 𝗙𝗜𝗘𝗦! > potrai sostare nelle tende di BBASE Milano perfette per città tentacolari così come per luoghi selvatici come i nostri > pranzerai e cenerai con le artiste e gli artisti in un luogo immerso nella natura > avrai un parco a tua disposizione tutto il giorno per leggere, rilassarti o fare yoga, e una ciclabile per raggiungere i laghi di Garda e Cavedine > la sera ti immergerai nella performance art e di giorno potrai seguire le lezioni di filosofe, curatrici e artiste su pratiche e tematiche fondanti del contemporaneo. Per informazioni scrivere a [email protected] L'ultima settimana è senza programma, nemmeno tematico, nemmeno di massima. giusto il gusto di stare lì e fare quello che ci gira per la testa, dal 22 al 25 luglio, che poi si parte per la Scuola estiva di lavorazione di lane locali a Navelli (AQ). Per ulteriori informazioni e prenotazioni scrivi a [email protected]
1 Comment
Ultimamente diverse persone mi hanno chiesto consigli per l'acquisto di una ruota per filare. Arrivano anche i consigli ma, prima, una premessa.
Oltre ad essere una strega sono un'attivista in ambito ambientale, e le due cose sarebbero, secondo me, equivalenti ma non stiamo a sottilizzare. In quanto attivista (anche) ambientale alla fine degli anni '90 inizio anni 2000 ho frequentato molto la ricerca e la pratica di varie forme di autoproduzione. Iniziai con il pane (e ci ho scritto anche un manuale uscito nel 2007 e sempre ripubblicato), poi studiai la lavorazione della lana per il feltro (lane locali, ovviamente), poi le fermentazioni spontanee, la cura naturale del corpo, la produzione di sapone, il riconoscimento e la raccolta delle erbe spontanee mangerecce, insomma non mi sono fatta mancare nulla. Via via che imparavo cose nuove organizzavo laboratori in cui sperimentare insieme ad altre appassionate e approfondire la conoscenza e la pratica. Nel tempo poi mi sono dedicata al vero e proprio insegnamento, soprattutto sul pane, il feltro e la filatura a mano della lana con fuso e ruota. Diciamo che mi riesce abbastanza, le persone che hanno iniziato con me difficilmente poi hanno smesso. Nel corso delle centinaia di laboratori che ho organizzato mi capita ogni tanto di incocciare con qualcuna a cui qualcun'altra ha detto: ma che vuoi che sia, buttati! Fra l'altro, quelle che la fanno facile, di solito non hanno mai provato ad insegnare oltre che fare e non è la stessa cosa. Nel caso del pane a lievitazione naturale i risultati di questo invito all'incoscienza sono quasi sempre delle panche immangiabili, nel caso del feltro sono oggetti enormi, sottilissimi e pieni di buchi e nel caso della filatura, l'abbandono. Diverse arrivano ai miei laboratori con poche speranze e se ne vanno piene di gioia, ma quante rinunciano convinte che non faccia per loro solo perché non sono riuscite ad imparare da sole? Ora, io mi chiedo, quante di quelle che la fanno facile sanno quali sono le conseguenze di questo modo supponente e presuntuoso di fare? Abbiamo tutte dei doni, delle capacità, delle predisposizioni, e magari anche la fortuna di poterle coltivare. Perché dobbiamo assumere di essere tutte uguali, che "basti un po' di manualità"? Vi vorrei vedere alle prese con il cambio del liquido dei freni dell'auto o con lo sciacquone che perde. Anche per quello basta un po' di manualità. Ci sono persone che ci mettono dieci minuti ad imparare a filare e altre che ci mettono nove ore e alla fine comunque non sono convinte o soddisfatte di quello che stanno facendo. Quindi torniamo alla questione dell'acquisto di una ruota per filare. Secondo me, prima di comprarla, sarebbe importante saperla usare e essersi fatte un'idea di quale tipo di fili vogliamo produrre. Fino a qualche anno fa trovare ruote per filare in Italia era piuttosto difficile e chi voleva imbarcarsi nell'impresa era costretta a fare investimenti al buio. Ultimamente invece è diventato più facile trovare ruote per filare in vendita, sia nuove che usate. E' anche abbastanza facile trovare corsi in cui si possono provare diversi tipi di ruota (tipo quelli che organizzo io e la Scuola estiva che organizziamo in Abruzzo con il Coordinamento Tessitori) in modo da poter decidere qual'è la più adatta al proprio modo di filare e desiderio (e non è detto che sia la più costosa o nuova). Ci sono ruote "antiche" perfettamente funzionanti che possono fare al caso nostro e farci spendere meno di 80 Euro ma se non sappiamo provarle (e non si tratta solo di far girare la ruota) rischiamo di buttare via i soldi. D'altronde far arrivare dalla Nuova Zelanda una ruota Ashford che costa centinaia di Euro per poi doverci adattare noi a lei invece che lei a noi mi sembra poco consigliabile oltreché insensato dal punto di vista ambientale. Ci sono ottime ruote di modelli basic in vendita su http://wollknoll.de ma, anche lì, la scelta è piuttosto ampia e, di nuovo, bisogna capire cosa ci serve. Insomma, il mio consiglio è iniziare dal fuso e con una buona insegnante, capire se la filatura ci interessa davvero, se ci appassiona, provare diverse fibre e diversi stili di tecniche e risultati, provare anche diverse ruote giovani e vecchie, morbide e puntute e poi non avrete più bisogno di consigli. Chiedereste su FB che auto acquistare senza sapere se dovrete guidarla prevalentemente in città o in autostrada, in pianura o in montagna, se ci dovrete girare da sole o in tante, se dovrete portare oggetti o solo persone, se avrete problemi di parcheggio o meno? Per esempio, le due ruote nell'immagine: quella sulla destra è la Country della Ashford, costa almeno 600,00 Euro e solo alcune delle partecipanti ai miei corsi riescono ad usarla alla fine di 9 ore di studio. Quella sulla sinistra è autocostruita sul modello delle ruote tradizionali toscane, fa un filo sottile molto velocemente e quasi tutte riescono a farci amicizia in tempi piuttosto rapidi. Ne ho altre che sono ancora più semplici da usare eppure alcune persone si trovano meglio con questa che con quelle che di solito vengono considerate più facili. Ecco, spero di essermi spiegata e, soprattutto, se vi sento dire: "Ma buttati, è facile!" chiamerò in mio soccorso le Erinni. Così, per dire, le avrò tutte con me (le ruote e le Erinni) a Saviore dell'Adamello (BS) durante la settimana fra lana e libri dal 15 al 21 luglio 2024. Semmai ci vediamo lì. |
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Chi scrive quiAnnalisa Biancardi De Luca Battaglia. Sempre in cerca di ciò che è autentico, fra boschi, vette, valli, foreste, cuori e musei... Archivi
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