Care Streghe,
posso dire di sentire dentro di me la magia fin da quando ero piccola: un sacco di coincidenze nel tempo mi hanno fatto sentire sempre accompagnata e in qualche modo le altre persone se ne accorgono. Mi capita anche, quando arrivo in un posto, di sentire come un senso di ostilità che non è dovuto alle persone ma ad altro. Mi sono un po’ informata e ho trovato un sacco di indicazioni su come fare pulizia di queste presenze o energie scomode. Ho quindi applicato questi metodi in stanze d’albergo, case di amiche, luoghi abbandonati, ma poi mi sembra sempre che mi resti qualcosa attaccato addosso, oltre ad una specie di lieve inquietudine. Voi che ne pensate? Grazie, Rossella Cara Rossella, in quello che molto credono sia l’unico mondo reale, l’attività principale che viene considerata di competenza femminile fin dalla nascita sono le pulizie, poi il prendersi cura e la riproduzione. Sarà forse per questo che le pulizie sono una delle prime attività magiche in cui ogni strega si sperimenta, me compresa. Qualunque attività che voglia creare comunicazione fra i mondi, però, non può prescindere dalla relazione. Se entrando in una stanza, invece di una sensazione di disagio vedessi due persone che ti guardano male cominceresti a tentare di obbligare ad andarsene? Senza nemmeno presentarti e cercare di capire cosa stia succedendo e cosa stiano a fare lì? Come ben dice Eva Ensler in “Il piacere è sacro” il potere gilanico, che oppone a quello patriarcale, il potere che molte chiamano matriarcale, che cioè ha a che fare con le madri e l’origine, non è un potere su ma un potere con la cui legittimazione non viene dalla dominanza ma dalla mutualità che più che distruggere e ricostruire completa, come in un puzzle riconnettendo il corpo con la spiritualità. Niente di buono si potrà fare con la violenza e la sopraffazione e qualcosa dentro di te te lo ha fatto presente. Non voglio dire che si debba subire in silenzio esercitando una femminile ed accogliente vocazione al martirio, dico piuttosto che anche nella pulizia della casa ci sono situazioni in cui basta l’acqua fredda (o calda) e altre in cui ci vuole la candeggina (accuratamente dosata) e non si passa comunque MAI con napalm sul tappeto della nonna. Ma andiamo sul pratico, quindi, come risolvere la questione? Intanto chiama in aiuto e per consiglio quelle che solitamente consideri alleate e se non le hai, o ancora non ci hai fatto abbastanza amicizia, ascolta con attenzione la terza puntata di Pillole di Stregheria, il podcast de La Casa delle Streghe, dedicato proprio a questo tema. Comunque la migliore Incantesima per te è legata al canto. Come suggerisce Luisa Franca in Le Tredici Lune, cantare e canticchiare a bocca chiusa sono importanti energie magiche: gli altri "Popoli" come le piante, gli animali e le pietre, oltre a tutti gli esseri senzienti, reagiscono con grande sensibilità alla voce e non tanto alle canzoni quanto ai suoni naturali, ai passaggi di tono, alle risate, ai gorgoglii, mugolii, e simili. Abbandona le armonie conosciute e segui il tuo sentire, non ti serve altro. Chi vorrà restare troverà il modo di avviare una conversazione, chi vorrà andare se ne andrà e chi vorrà accompagnarti ti mostrerà la sua presenza. Può essere che ci voglia più di una "sessione". La voce e la parola, come perfettamente raccontato da Carol Gilligan nel suo libro Con voce di donna, subiscono condizionamenti fin dalla nascita. Ritrovare i propri suoni originari è una delle Incantesime fondamentali. Grazie di averci dato occasione di scriverne. La canzone per te è: Tu di Umberto Tozzi Il poemetto lo troverai nella puntata del podcast in uscita il 22 maggio 2020. Con affetto, Le Streghe
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Dillo alle streghe blogChi scrive quiDonne che sanno, e da tanto tempo, proprio come te Archivi
Giugno 2020
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